lunedì 25 giugno 2012


Oggi 25 giugno 2012 ricorre il 31.mo anniversario delle apparizioni della Regina della Pace.




Si, oggi 25 giugno 2012 sono esattamente 31 anni che la Regina della Pace dal Cielo scende sulla terra di Medjugorje e sono 31 anni che ci detta messaggi affinchè vengano diramati a tutta l'umanità. I testi dei Messaggi vengono dati dalla Madonna alla veggente Marija - affinchè venissero comunicati al mondo intero.
Ormai da 31 anni la Regina della pace sta lanciando a Medjugorje un ultimo appello di conversione e di riconciliazione con Dio. Si, perché più giorni passano e più si avvicina il momento in cui cominceranno
a essere svelati i dieci segreti che la Madonna ha confidato alla veggente Mirjana sin dal 1982.

Vi trascrivo uno degli ultimi messaggi ricevuti da Mirjana alla Croce Blu, messaggio del 2 maggio 2011 che racchiude tutta la missione della Regina della Pace verso l'umanità:

"Cari figli, Dio Padre mi manda affinché vi mostri la via della salvezza, perché Egli, figli miei, desidera salvarvi e non condannarvi. Perciò io come Madre vi raduno attorno a me, perché col mio materno amore desidero aiutarvi a liberarvi dalla sporcizia del passato, a ricominciare a vivere e a vivere diversamente. Vi invito a risorgere in mio Figlio. Con la confessione dei peccati rinunciate a tutto ciò che vi ha allontanato da mio Figlio ed ha reso la vostra vita vuota e infruttuosa. Dite col cuore "sì" al Padre ed incamminatevi sulla strada della salvezza su cui Egli vi chiama per mezzo dello Spirito Santo. Vi ringrazio! Io prego particolarmente per i pastori, perché Dio li aiuti ad essere accanto a voi con tutto il cuore."

Non posso che affidare tutti voi amici carissimi alla Madonna, Madre di Dio e Madre della Chiesa ed anche la mia dolcissima Madre.
Ave Maria!
(maria maistrini)

lunedì 18 giugno 2012

LASCIATI PRENDERE PER MANO DA GESU' E DA MARIA: LASCIA CHE TI PRENDANO PER MANO TRA LE TENEBRE DEL MONDO

Lasciati prendere per mano ad Gesù e da Maria

LASCIATI PRENDERE PER MANO DA GESU' E DA MARIA: LASCIA CHE TI PRENDANO PER MANO TRA LE TENEBRE DEL MONDO



E' doloroso dirlo, ma è così: la gran parte degli uomini vive fuori dalla realtà della vita; ama le cose vane e cerca la menzogna (Sal 4,3); si occupa di troppe cose e dimentica se stessa. Non ama pensare ai problemi che non può risolvere coi ragionamenti umani. Preferisce distrarsi. Si aggrappa alle cose passeggere e trascura le eterne (2 Cor 4,18).

Finché sei in tempo fratello, sorella, lasciati prendere per mano da Gesù e da Maria: lascia che ti prendano per mano tra le tenebre del mondo, faranno brillare davanti al
tuo spirito la luce della fede (Es 10,23); ti indicheranno il sentiero della vita e ti insegneranno tutta la sapienza della Parola di Dio e la vita che non conosce tramonti.

Ave Maria!

Maria Maistrini

domenica 17 giugno 2012

IL PURGATORIO E' L'ANTICAMERA DEL PARADISO 
La Madonna più volte ci ha esortati a pregare per le anime del Purgatorio perché per ogni anima è necessaria la
preghiera e la grazia per giungere a Dio e all'Amore di Dio. Infatti non si
prega per i Santi, perché loro non hanno bisogno delle nostre preghiere; nè per i dannati perché le preghiere fatte per loro non gioverebbero a nulla. Le preghiere devono essere fatte solo per quelli che hanno bisogno di aiuto; e questi non possono essere che le anime del Purgatorio.Cerchiamo di comprendere cos'è il Purgatorio. Al di là di questo mondo, che noi vediamo, ve ne è un altro, che i nostri occhi non vedono; è popolato da un infinità di angeli e di anime, che hanno lasciato la terra.Questo invisibile mondo è diviso in tre grandi regni: Inferno, Purgatorio, Paradiso.Le pene che vi si offrono sono eterne. Sulla sua porta è scritto:
Lasciate ogni speranza, voi che entrate (Dante: Inf. canto V, v. 28). Bellissimo è il Paradiso: luogo di grande gioia, di canti e suoni angeliche arpe, toccate da mani invisibili Arcangeli. Cos'è invece il Purgatorio? E' un luogo dove si soffrono pene temporanee; è una specie di carcere, in cui le anime scontano la pena dovuta ai peccati che hanno commesso sulla terra, e poi dopo espiata tale pena se ne volano in
cielo. Molti hanno una visione falsa del Purgatorio, se lo immaginano un luogo di torture con fiamme e tormenti, in breve vedono in questo luogo la mano punitrice di Dio...Non è così: Il Purgatorio sicuramente è un luogo di espiazione, ma esso è anche una delle più belle invenzioni dell'amore di Dio. Perché Dio essendo amore, non può volere che amore. Il Purgatorio è un luogo di espiazione ma è anche unluogo di salvezza... Sono tante le anime che dovrebbero precipitare
nell' Inferno che vanno in Purgatorio e là sono sicure di andare un giorno in Cielo. Le animeche vanno in Purgatorio, sotto i colpi della divina giustizia diventano più belle e degne per il Cielo. In tal modo il Purgatorio è come un grande laboratorio dell'amore
di Dio, un luogo di lavoro nel quale il signore introduce le anime dei
trapassati perdar loro gli ultimi tocchi di pennello e renderle degne x il
cielo.Il Purgatorio è il luogo della più squisita tenerezza del Cielo e della
terra, della Chiesa trionfante e della Chiesa militante, nel quale camminano assieme perconfortare, nel soccorrere e nel liberare le benedette anime purganti.Miriade di angeli scendono continuamente nel doloroso carcere e confortano quelle anime più infelici; parlano loro delle meraviglie del Cielo, e tante voltesono proprio loro che le conducono festanti nel
Paradiso.Anche noi abbiamo il dovere di pregare per le anime purganti,
recitando il santo Rosario, e con pratiche di pietà, Sante Comunioni e Messe.
Questi sono i suffragi che scendono in Purgatoriorecando benedizioni grandi alle
infelici prigioniere della divina giustizia. Al tempo di San Domenico viveva a
Roma una donna che aveva avuto una vitascandalosa di nome Caterina; ma le
preghiere e i numerosissimi colloqui del santo la convertirono ed ella divenne
una fervente devota delle anime del Purgatorio, tutte le sere recitava x loro
una corona intera del Santo Rosario.Il
Signore dimostrò con un prodigio quanto giovi ai defunti la recita della
coronadel Rosario. Mentre un giorno Caterina recitava la terza parte del
rosario, ebbe una visione: vide Gesù, dal cui adorabile corpo uscirono cinquanta
getti di acqua, che cadevano in Purgatorio e ristoravano le anime benedette.
(Recitando la terza partedel Rosario, si lucrano 5 anni d'indulgenza; 10 anni,
se la si recita in gruppo. Pio XII, 26 luglio 1946).

Ave Maria!

 Maria Maistrini

giovedì 14 giugno 2012


LA SOFFERENZA: "Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il Suo Nome"


"La morte piuttosto che i miei dolori" questo l'ardente desiderio di Giobbe dinanzi alla sua malattia...al cospetto dell'insopportabile sofferenza che lo dilania. Nessuno però è disposto ad ascoltarlo "...mi lamenterò nell'amarezza della mia anima". Ed è in questa impossibilità di comunicare la sua condizione che Giobbe compie un passo fondamentale, rinunciando a porre la domanda egoista: "Perché accade questo a me? Perché ora?", e ponendo la domanda generale del senso della vita per tutta l'umanità e per ogni epoca...Comprendendo così che non siamo liberi dal male quando non abbiamo commesso il male...dobbiamo prendere su di noi la sofferenza altrui, quand'anche fossimo "innocenti". In definitiva, Giobbe pensa che Dio abbia voluto associare gli uomini alla sua lotta incondizionata contro il male...Dio chiede a ciascuno di noi 
di portare un frammento della croce.


Giobbe capisce che il male che egli subisce non è la risposta meccanica a una colpa che ha commesso...dal male Giobbe viene interpellato. Attraverso questa Prova, "Qualcuno" lo cerca. E Giobbe finisce per comprendere che questo "Qualcuno" è Dio.


C'è un tipo di dolore che ci fabbrichiamo con le nostre mani perché siamo sciocchi, perché manchiamo di un minimo di saggezza, perché essere fragili, perché deboli, perché inclini al peccato, perché dopo aver sbagliato ritorniamo a fare gli stessi sbagli...e questa è una quota di sofferenza, diciamo così, ragionevole, anche se le conseguenze sono dure. Ma c'è una quota di sofferenza che, invece ragionevole non è; c'è una quota di sofferenza in eccesso: è quella che non è ai nostri occhi motivata, motivabile. Giobbe sperimenta questo tipo di sofferenza...ed è la stessa sofferenza che sperimentiamo tutti, prima o poi, nel corso della nostra vita.
E' giusto a questo punto porsi una serie di interrogativi: su che cosa si basa la Fede? Si basa sull'interessa in vista di una ricompensa? Sul vantaggio che ci procura perché Dio favorisce chi lo ama? Ma se si fonda su questo è vera e autentica fede? Non corre il rischio di essere interessata, opportunistica?


E' proprio nel momento in cui siamo più condizionati, quando ci troviamo al cospetto con la sofferenza, la malattia che ci viene concessa una grande opportunità...che non consiste nella sofferenza stessa, ma nel porci domande, nell'avanzare un'invocazione nei confronti di Dio, con una forza mai avuta prima perché il dolore non ci aveva ancora toccato in maniera così diretta...fino ad allora stavamo bene, ed il nostro "bene" era inteso come "premio" per quello che abbiamo fatto senza renderci conto che quella condizione di benessere era un dono di Dio, che ci regala il bene in maniera del tutto gratuita...bene che puntualmente finiamo per dare per scontato.


"Si,  io prima di te ho avuto venerazione, rispetto, ti trattavo bene, seguivo i tuoi comandamenti, ma ti conoscevo per sentito dire, non ti conoscevo ancora direttamente. C'è voluto questo tunnel per poterti riscoprire!" E' nel dolore che confrontiamo in maniera più forte e diretta con Dio.


Bisogna essere consapevoli di dare a Dio ciò che ci ha chiesto, e fare la Sua Santa volontà, bisogna accogliere ciò che ci dice, anche se non riusciamo a comprenderne il significato o la Sua logica. Spesso il Suo pensiero non corrisponde al nostro...quante volte ci sforziamo di capire e non riusciamo ad afferrare il senso di determinati avvenimenti...specialmente quanto le cose non procedono per il verso giusto diventa più difficile comprenderne le motivazioni.


Ma noi, nullità delle nullità, non possiamo cogliere il fine della volontà del Creatore...sia nella gioia che nel dolore dobbiamo solo ringraziare Dio perché viviamo una vita che è essa stessa rappresentazione quotidiana dell'Amore incondizionato del Nostro Padre.
Siamo   esseri   fragili   e   non   è   facile   per   nessuno   accogliere   il   dolore nella propria vita...non lo è stato per Giobbe...non lo è stato per Gesù quando ha esclamato sulla Croce "Dio mio...perché mi hai abbandonato?" Sulla Croce il Figlio è come costretto a scendere nell'esperienza più comune di tutti noi...Ma dinanzi al dolore, Cristo ci insegna la capacità di accettare la volontà di Dio...sempre e comunque, affinché si compia fino in fondo il disegno che il Padre ha voluto per ognuno di noi.


"Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il Suo Nome" queste le parole di Giobbe, parole che dovrebbero essere scolpite in ognuno di noi.


La mia vita è stata segnata dalla sofferenza e solo dopo aver sperimentato un dolore terribile la mia anima è riuscita a purificarsi, i miei occhi hanno cominciato a vedere, le mie orecchie ad ascoltare, il mio cuore a battere dell'Amore che solo la Fede riesce a donarci. Non ho avuto spiegazioni logiche al perché di tanta sofferenza, ho però trovato l'abbraccio di Dio, più forte e rassicurante di ogni parola...ed è in quell'abbraccio io ho abbandonato tutta me stessa...in quell'abbraccio ho trovato il senso profondo di me. Amare   Dio,   compiere   la   Sua   Volontà, oggi mi appare più facile.


Maria Maistrini


mercoledì 6 giugno 2012


Messaggio del 2 giugno 2012


“Cari figli, sono continuamente in mezzo a voi perché, col mio infinito amore, desidero mostrarvi la porta del Paradiso. Desidero dirvi come si apre: per mezzo della bontà, della misericordia, dell’amore e della pace, per mezzo di mio Figlio. Perciò, figli miei, non perdete tempo in vanità. Solo la conoscenza dell’Amore di mio Figlio può salvarvi. Per mezzo di questo Amore salvifico e dello Spirito Santo, Egli mi ha scelto ed io, insieme a Lui, scelgo voi perché siate apostoli del Suo Amore e della Sua Volontà. Figli miei, su di voi c’è una grande responsabilità. Desidero che voi, col vostro esempio, aiutiate i peccatori a tornare a vedere, che arricchiate le loro povere anime e li riportiate tra le mie braccia. Perciò pregate, pregate, digiunate e confessatevi regolarmente. Se mangiare mio Figlio è il centro della vostra vita, allora non abbiate paura: potete tutto. Io sono con voi. Prego ogni giorno per i pastori e mi aspetto lo stesso da voi. Perché, figli miei, senza la loro guida ed il rafforzamento che vi viene per mezzo della benedizione non potete andare avanti. Vi ringrazio”.


Un messaggio carico di "Misericordia"




                         Mio commento:

I messaggi che ci trasmette Maria sono parola di Cristo: parola dello Spirito Santo.  Questo è un messaggio carico di misericordia, che ci riporta a quando Gesù  sulla Croce pregò per coloro che lo avevano crocifisso…e con la stessa misericordia Maria rivolge la sua attenzione ai cuori più induriti…ai peccatori…affinché la mano del Padre si posi con infinito Amore su di essi, riconducendoli sulla via maestra. Maria ci indica la porta per accedere al Cuore di Cristo, fonte infinita di Pace e Amore. L’uomo, per ritrovarsi in questo Amore, deve rinnovarsi nello spirito, avviando un processo di rigenerazione della mente e del cuore attraverso la preghiera, la meditazione, sperimentando la bontà, la misericordia, la pace ed altro. Rientrando in se stesso, l'uomo ritrova  la presenza della Fede innestata nella sua anima dallo Spirito Santo al momento del Battesimo. 
 

L’Amore per Cristo deve essere il fulcro dell’esistenza di ogni uomo e fondendoci nel Suo Sacro Cuore, nulla potrà esserci precluso. Nella preghiera, nella penitenza e nella confessione troveremo la strada per la salvezza.  Maria ci sosterrà lungo questo percorso. Poniamo al centro della Nostra vita l’Eucaristia, perché Cristo è realmente presente in questo Sacramento e ci invita a nutrire la nostra anima del suo cibo pane degli angeli e cibo dei forti.   «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui».  
Maria ci invita a pregare anche per tutti i sacerdoti…loro sono la nostra guida, abbiamo bisogno del loro esempio per poter condurre un cammino retto. Il mondo è disseminato di spine, di insidie, ed i sacerdoti non ne sono immuni, perché ancor prima di essere consacrati, sono uomini, e come tali vittime delle tentazioni del male. Per tal motivo non dobbiamo smettere di pregare per l’incolumità del loro spirito, affinché possano condurre in porto nel migliore dei modi possibili la loro santa missione di apostolato.
Ave Maria!

Maria Maistrini


domenica 3 giugno 2012






OGGI LA CHIESA CELEBRA: LA SS. TRINITA'


Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.


Oggi la Chiesa celebra il mistero della Trinità, mistero infinitamente distante da noi, povere creature, la Trinità ha voluto chinarsi su di noi per redimerci, per santificarci e renderci partecipi
della Sua natura divina e della Sua beatitudine. Il Padre e lo Spirito Santo ci hanno tanto amati da darci il Verbo; il Padre e il Verbo con il loro amore incommensurabile ci hanno dato lo
Spirito Santo. Amore grande, unico che inizia con il Battesimo e viene rinnovato con la Cresima (confermazione), non è passeggero ma perdura nella nostra anima (Gv 14,23-31) .


Amatissimi, si, noi crediamo in un Dio che si presenta come comunione di amore per dire che ci ama e ci esorta ad imitarlo.
Lui ci ama, ci ha creati, ci ha plasmati e preparati alla missione che ognuno di noi deve compiere per Lui nel tempo. Apriamo il nostro cuore e lasciamo entrare quel Fuoco che brucia come roveto ardente ma non consuma, anzi ci farà riposare e ci illuminerà diventando il centro della nostra vita. Anche le croci
diventano leggeri perché il nostro cuore è ricolmo di felicità. Il cuore è talmente ricolmo che diventa come un vaso che sta per traboccare. In Te Signore, mio adorato trovo tutto... la delizia del creato, la pace, la serenità, la gioia... mi sento appagata di tutto... la mia anima non cerca altro. Credetemi, vorrei che ogni anima provasse le mie stesse sensazioni e vivere in questo
Amore. Signore mio, Padre, Figlio e Spirito Santo, manda le Tue grazie su tutti coloro che non Ti conoscono, per coloro che il nemico ha distratto e sedotto conducendoli sulla via della perdizione... fa o mio Dio che le coscienze si
risveglino e volino nel Tuo Cuore ansiose di ricongiungersi a restare sempre con Te.
Tu mio Signore, ci hai creati anime libere consapevoli di dire si oppure dire no al proprio destino. Siamo esseri liberi di volare verso il Cielo oppure restare ad infangarci nel fango del mondo e perderci.
La vita cristiana è proprio questa riconoscere l' Amore di Dio è credervi.
Benedetto XVI nella sua enciclica Deus charitas est ha detto: "Davanti alla Trinità le nostre parole sono sempre povere e nascono tante domande. Eppure è un mistero di cui abbiamo esperienza: nell'amore umano succede qualcosa di simile
esempio: due che si amano diventano una cosa nuova pur rimanendo se stessi, scaturisce una realtà che prima non esisteva, come una scheggia di Dio che penetra nel nostro profondo della nostra anima che giorno dopo giorno viene plasmata fino ad essere una cosa sola.




O Santissima Trinità, mistero sconfinato e inesauribile di amore e di bontà che col Santo Battesimo hai posto la Tua Dimora nel mio cuore fa che ogni giorno io possa adorarti e vivere in piena comunione con TE.




Maria Maistrini

Il Santo Rosario del Vaticano...pregate con me!!!







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Esposizione dei misteri

Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.

La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).

«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).

Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.



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