sabato 30 novembre 2013
venerdì 29 novembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
La salvezza arriva da Betlemme
come una grande famiglia, tutti uniti nella preghiera ed in particolare in questo
tempo di Avvento in preparazione al Santo Natale.
Il nostro dialogo con il Signore sarà intenso e si traccerà sulla pista che ci ha
indicato la nostra dolce Mamma Celeste..."la speranza viene da Betlemme".
Prepariamoci ad accogliere con amore il Signore nostra pace e, in questo tempo di Avvento vogliamo imparare ad accoglierlo nella fede, nell'amore.
VIENI RE DI GIUSTIZIA E DI PACE
Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si abbracceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Ave Maria!
maria maistrini
giovedì 21 novembre 2013
Un cristiano per interesse o vanità segue un altro vangelo
Un cristiano per interesse o vanità segue un altro vangelo
Osservatore Romano - 20 novembre 2013
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Lo spirito mondano diventa modello di vita.
Si crede di lavorare per Dio, ma non si segue lo spirito del Vangelo, perché si prendono a riferimento criteri totalmente mondani. Questo modo di essere cristiano a seconda delle circostanze, risulta ondivago: se tutto va bene, ci si professa cristiani, se la situazione precipita, si rinnegano i principi evangelici. Un cristiano per interesse accetta di far parte di una comunità soltanto se ne vede i vantaggi materiali. Un cristiano vanitoso si presenta soltanto quando c’è una celebrazione importante ed è invitato al posto d’onore, altrimenti non si fa vedere.
A volte, il voler apparire a ogni costo è causa di continua sofferenza. Giunto in Occidente, ho visto belle automobili, case grandi, ma ho anche verificato che non di rado ognuno vuole avere più del vicino e per riuscirci diventa schiavo del lavoro. Spesso i criteri mondani che assumiamo dipendono da quello che dicono i giornali, la radio, la televisione. Per determinare ciò che è bello e buono vale allora il principio di maggioranza, anche se contrasta con la coscienza. L’anno scorso, in Norvegia, ho incontrato una professoressa che era vice-ministro del suo Governo. In quel Paese come in altri, la maggioranza della popolazione è di religione protestante, e la Chiesa deve dipendere dall’autorità civile. La signora lamentava questa situazione denunciandone la pericolosità, perché riteneva che la Chiesa stesse cadendo sotto il controllo dell’opinione pubblica. Il Governo comanda alla Chiesa; il Parlamento con i suoi decreti comanda il Governo, ma le leggi sono approvate sotto la pressione che l’opinione pubblica esercita tramite i mass media. Poco tempo prima, quel Governo aveva ottenuto le dimissioni di due pastori, perché si opponevano all’ab orto. Alcune agenzie parlano male del Papa, lo accusano di fatti irreali, di essere contrario allo sviluppo. Ma poi, noi vediamo che quando egli si avvicina ai giovani, essi accorrono in milioni per ascoltarlo. E questo, perché egli ha il coraggio della verità, nonostante l’opinione pubblica. La gioventù di oggi è in bilico in un mondo che è in crisi di fede e di valori. Perciò ha bisogno di persone che abbiano il coraggio di dire senza giri di parole dov’è il vero e dov’è il falso. Spesso, oggi si esige che lo Stato e la Chiesa considerino virtù ciò che è intrinsecamente peccato. Un chiaro esempio è dato dalla questione dell’omosessualità. L’opinione pubblica sta esercitando pressioni perché sia considerata moralmente accettabile. La Chiesa compatisce certe situazioni, ma deve difendere la verità. Il Papa dice: «Non c’è bisogno di votare per la verità», perché la verità è sempre tale. Un Vangelo falso è differente dal Vangelo autentico. San Paolo parla di un Vangelo «diverso» da quello da lui annunciato. Come si possono distinguere? Basta osservare le persone che seguono un “altro” Vangelo, per individuare la falsa giustizia, la falsa libertà, la falsa liberazione. Ma per riuscirvi, devi anzitutto evangelizzare te stesso. Altrimenti non hai ancora abbastanza Vangelo in te o non lo vivi ancora veramente. Con il Vangelo devi permeare te stesso,gli altri, la società di oggi: solo così si potranno avere uomini nuovi e società nuove.
Non basta che tu viva bene per te stesso, urge impegnarsi nel mondo di oggi.
Abbiamo una responsabilità: un giorno dovremo rispondere davanti a Dio, se ci siamo impegnati oppure se siamo rimasti indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli.
Mi piace meditare quel brano del Vangelo che dice: «Io sono la vite, voi i tralci» (Giovanni, 15, 5). Se ci lasciamo permeare dalla linfa del Vangelo, che è Gesù, diventeremo uomini nuovi, avremo un “Vangelo genuino”, perché saremo pieni di Gesù.
© Osservatore Romano - 20 novembre 2013
Il senso della vita
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
2) Cos’è per lei l’amore?
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
4) Cos’è per lei la morte?
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
domenica 17 novembre 2013
Santa Elisabetta d'Ungheria
20/10/2010 - Santa Elisabetta d'Ungheria (Udienza generale)
Santa Elisabetta d'Ungheria
Una volta che si entra in chiesa nella festa dell'Assunzione, si tolse la corona, metterla davanti alla croce e laici prostrata al suolo con il volto coperto. Quando sua madre la rimproverò per quel gesto, ella rispose: "Come posso io, creatura miserabile, continuare ad indossare una corona di dignità terrena, quando vedo il mio Re Gesù coronato di spine?".
martedì 12 novembre 2013
Una bella notizia...l'ho incontrato!
E nel tuo cuore, quale sete abita?
Anch'io come la Samaritana ho incontrato Gesù presso quel pozzo,
ed è li che mi ha rivelato la sua sete...quella sete che apre le porte
al mistero di Dio.
Gesù si è fatto assetato per dissetarmi...povero per arricchirmi. La
sua è sete d'amore, sete di fede...ed in questa sete ho trovato me stessa...nutrendo Cristo col mio amore e la mia fede ho nutrito la
mia anima...ho salvato me stessa e la mia vita. Presso quel pozzo, avvenne il miracolo che portò il Divino nel mio cuore aprendolo a nuovi e sconosciuti orizzonti di amore. Fu allora che lasciai la mia brocca piena di crepe ai piedi di Gesù e mi aprii felice verso gli altri. Ora nel mio cuore abita una sola sete, quella di pormi all'Ascolto della sua Parola, abbeverarmi all'unica fonte dove sgorga acqua viva, che disseta, nutre, istruisce e guida Ecco perché ho abbandonato la brocca...non ne ho più bisogno...ho trovato un'altra acqua: "l'acqua viva" dello Spirito Santo che rigenera l'uomo interiormente facendolo rinascere a nuova vita. "Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete" (Gv 4,14). E' così che fede si fa contagiosa, l'incontro con i testimoni di Cristo è solo
il primo passo. La vera fede sorge quando si incontra personalmente il Cristo, come la samaritana. Tutti noi dovremmo essere umili e chiedere al Signore il dono dell'acqua che sgorga dal suo cuore e che ha il potere di renderci felici per la vita eterna. Sono certa che nella misura in cui ci impegneremo nella ricerca di quest'acqua, il Signore Gesù ci ricompenserà, anzi, ci darà molto di più di quando osiamo sperare, come ci ricorda l'Apostolo Paolo: "Le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi". (Rm 8,18).
Maria Maistrini
domenica 10 novembre 2013
IL MONDO HA BISOGNO DI PREGHIERE
La preghiera è un' elevazione, non solo dell'anima, ma dell' essere nella sua totalità a Dio, spirito e corpo si fondono in un movimento sincronizzato che ci congiunge al Cielo.
Pregando entriamo in diretto contatto con Dio. Affinché le nostre preghiere arrivino a destinazione, è opportuno che questo atto introspettivo di profonda fede parta dal cuore e dal nostro cuore arriva a quello di Cristo, generando un' unione spirituale totale : "Chi rimane in Me e Io in lui, fa molto frutto perché senza di me non potete fare nulla...Se rimanete in me le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà dato.
( Giov 15,5-7).
"La preghiera è necessaria all'uomo come l'acqua è necessaria per la vita del pesce"( S. Agostino).
"Niente al mondo è più forte del giusto che prega. L'uomo che prega ha le mani sul timone della storia" (S. Giovanni Crisòstomo).
"Vorrei essere un predicatore. Salirei su di una montagna e griderei a tutta la terra: Uomini, pregate! Chi lascia l'orazione presto diventa o una bestia o un demonio. (S. Teresa d'Avila)
La preghiera è l'arma invincibile contro i pericoli del mondo. Pregate! La preghiera è la chiave dei tesori di Dio e il mezzo per raggiungere la vittoria nella lotta del bene contro il male. (Padre Pio)
La crisi in cui riversa oggi l' intera umanità , una crisi che ha travolto anche l'universo dei consacrati, è generata principalmente da una crisi della vita spirituale. Le cose terrene, ciò che è esteriore all' uomo, hanno preso il sopravvento sul mondo interiore.
Gesù pregava incessantemente, trascorreva intere notti in meditazione (v. Luca 6,12, Marco 1,35; Matteo 14,23).
La preghiera deve tornare ad essere la prima manifestazione della nostra presenza nella Chiesa.
Dobbiamo conformarci a Lui affinché la nostra anima possa essere salvata dobbiamo riscoprire il valore del silenzio, allontanandoci da tutto ciò che genera rumore, ci distrae e ci allontana dal cammino retto.
Solo nel silenzio e nella meditazione possiamo tornare ad ascoltare la Parola di Dio, oggi siamo diventati sordi ma è solo colpa nostra! Il Padre Celeste, anche attraverso Maria, non ha mai smesso di parlarci neanche per un solo istante.
Ave Maria!
Maria Maistrini
Il Santo Rosario del Vaticano...pregate con me!!!
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Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.
La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).
«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).
Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.
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